LA PIPÌ A LETTO: COME COMPORTARVI CON VOSTRO FIGLIO?
Può capitare…
Anche se vostro figlio ormai da qualche anno non ha più bisogno del pannolone di notte, può capitare che ogni tanto faccia la pipì a letto, soprattutto in periodi in cui si sente particolarmente insicuro. Ad esempio quando si trova di fronte ad un cambiamento importante: nascita di un fratellino, cambio di scuola, trasloco…
Cosa non fare…
Se succede che di notte bagna il letto e vi chiama o ve ne accorgete la mattina dopo, è importante non fargli pesare l’accaduto. Sicuramente lui è già mortificato e a disagio per questo episodio, a maggior ragione se non è la prima volta che gli capita. Sgridarlo non servirebbe a nulla e, anzi, peggiorerebbe la situazione, lo farebbe sentire “sbagliato” e potrebbe far ripetere o prolungare questi eventi. Sentirebbe che siete arrabbiati e delusi e questo non lo aiuterebbe a capire né perché gli accadano questi episodi, né come evitarli. Inoltre minerebbe ancora di più la sua autostima, già messa a dura prova da queste evidenti “cadute” notturne.
Perciò, dovreste cercare di non sgridarlo e di non brontolare mentre mettete a lavare il suo pigiama, cambiate le lenzuola e controllate il materasso. È sicuramente difficile non perdere la calma – soprattutto se tutto questo doveste farlo in piena notte perché vostro figlio vi ha chiamato -, ma è necessario e fa parte dell’aiuto che gli potete dare.
Altra cosa importante da evitare sarà parlarne con qualcuno in sua presenza, anche fosse l’altro genitore o, peggio ancora, fratelli e sorelle. Lo farebbe sentire umiliato e non lo aiuterebbe ad affrontare le sue insicurezze. Il tutto poi, non dovrebbe diventare “un affare di stato”, né l’argomento principale dei vostri discorsi con il bambino stesso. Altrimenti si renderebbe più difficile per lui rilassarsi e prendere le distanze da quello che potrebbe considerare un suo problema.
Cosa potete fare…
Innanzitutto potete rassicurarlo, dirgli che non è successo nulla di grave e che può capitare. Cercate di accogliere il suo disagio, parlandogli con calma e con tono incoraggiante: lo farete sentire capito e non giudicato.
Se l’episodio di enuresi notturna si è ripetuto è meglio prevenire eventuali “incidenti”. Ne parlate con vostro figlio e gli spiegate che, per lenzuola, pigiama e coperta, è facile fare un cambio e non succede niente se si bagnano. Per il materasso, più difficile da lavare e/o sostituire, basta coprirlo con un telo impermeabile, sotto alle lenzuola, in modo da proteggerlo bene.
Questo atteggiamento calmo e pratico da parte vostra dovrebbe tranquillizzarlo e fargli sentire, anche con le azioni, che non vi arrabbiate e non lo giudicate. Non solo, gli fa capire che, se capita che si bagni ancora di notte, è qualcosa di facilmente rimediabile. La vostra spiegazione ed il vostro comportamento tranquillo possono togliergli il timore di rovinare il proprio letto oltre a placare, almeno in parte, la sua ansia.
Parlare con vostro figlio…
Di giorno, cercate di capire con lui se è successo qualcosa che lo ha turbato, chiedendogli di raccontarvelo o di pensarci, se vi dice di non averne idea. Se non emerge nulla però non abbassate la guardia, soprattutto se accade che faccia la pipì a letto più volte.
Ascoltate quello che dice o siate attenti a intuire quello che non dice. Provate a dar voce, con cautela e delicatezza, alla sua emozione, quella che immaginate stia provando in quel momento. Fate in modo di farlo sentire capito e di guidarlo a comprendere ed esprimere ciò che prova.
Osservatelo per cogliere se vi sono cambiamenti in altre sfere, ad esempio quella alimentare o del sonno, ma anche dell’umore, a scuola o nelle relazioni. Eventualmente potreste parlare, in via riservata, con gli insegnanti per sentire se hanno colto qualcosa di diverso o hanno idea di un’eventuale motivo di disagio.
In genere questi sono episodi che passano da soli. Di sicuro, però, il vostro comportamento comprensivo e tranquillo, oltre ad una modalità di comunicazione ed azione aperta e sicura, saranno di grande conforto per il vostro bambino e favoriranno il positivo evolvere della situazione.
Tuttavia, nel caso in cui gli episodi si prolunghino, è meglio parlarne con il pediatra per farvi consigliare al meglio su come procedere.
Qualche spunto in più…
– Con l’uso dell’immaginario (attraverso il gioco, il racconto, la fiaba, il disegno, la, drammatizzazione…) si possono esplorare ed affrontare molti aspetti della vita dei bambini in modo ludico e, allo stesso tempo, utile al loro benessere. Potreste provare, ad esempio, con un raccontino o una fiaba inventati per l’occasione, in cui il protagonista si trovi ad affrontare e risolvere una situazione simile a quella di vostro figlio. Anche il gioco con pupazzi, bambolotti o burattini può facilitare la “messa in scena” e, naturalmente, la soluzione di piccoli problemi o timori.
– Il vostro modo di impostare le scelte educative, di parlare e comunicare con i figli, come sapete, è sempre molto importante. Influenza il loro modo di recepire i messaggi che date.
Potete rileggere alcuni articoli su questi aspetti:
6. Quale atteggiamento avere con i bambini? L’importanza del decidere con calma ;
11. Positività: è meglio impostare ogni cosa al positivo… ;
Dar voce alle emozioni dei bambini…
15 luglio 2020
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