CARI PAPÀ, QUANDO ARRIVA UN FIGLIO…

CARI PAPÀ, QUANDO ARRIVA UN FIGLIO…

Vostro figlio: fantasie e sogni

Il desiderio di un figlio è sempre sentito in modo differente da parte di mamma e papà, per i diversi vissuti personali, di genere, culturali ed emotivi.

Ci si immagina genitori attingendo alla propria esperienza di figli, alle proprie fantasie, agli incontri presenti o passati con altri genitori. Ad inevitabili idealizzazioni di figure importanti nella propria vita ed alle promesse che ciascuno ha fatto a se stesso pensando al futuro.

Entrambi i modi di elaborare questo desiderio sono necessari ad accogliere il nuovo venuto e si ricompongono amalgamandosi, pur mantenendo le diverse sfumature, nel desiderio della coppia genitoriale.

Figure di secondo piano?

Cari papà, forse molti di voi si sono sentiti in secondo piano quando è nato vostro figlio. Meno protagonisti in tutto quello che ha riguardato la gravidanza ed ora la nascita e i primi mesi del bambino.

D’altra parte la mamma ha indubbiamente, per forza di cose, un ruolo di primo piano – e, diciamolo, non sempre facile, né invidiabile – in tutto questo. Ma non può essere che così.

Gelosia? Non pervenuta…

Ora siete in tre… Con la nascita del primogenito, inevitabilmente la situazione cambia e la coppia, da una relazione esclusiva tra partner, evolve in coppia genitoriale. La donna ora è, prima di tutto, mamma ed è totalmente presa dal piccolo. I ritmi famigliari sono completamente o quasi stravolti da quelli del bambino. In genere si dorme poco nei primi mesi e ogni pensiero è per lui.

Alcuni papà faticano ad accettare queste trasformazioni e possono sentirsi trascurati, spodestati dal nuovo arrivato, ben sapendo, razionalmente, che non è proprio così.

Attualmente, in realtà, voi papà siete molto informati, consapevoli e disponibili. Avete più competenze per arrivare preparati, per quanto sia possibile, all’evento che vi trasformerà in padri. Anche se possiamo dire che nessuno è davvero pronto per la rivoluzione che sta arrivando… Siete più attenti e aperti e, in genere, riuscite a trasformare le vostre emozioni in atti di cura per la coppia madre-bambino.

Maggiore è la complicità e solidità della coppia papà-mamma, maggiore è la sintonia che si crea con il vostro cucciolo e nel nuovo triangolo affettivo.

Figure fondamentali…

In realtà, come avete scoperto ben presto, il vostro ruolo di papà e la vostra importanza sono fuori discussione, sono fondamentali. Sia durante la gravidanza che durante e dopo il parto, siete preziosi e insostituibili nell’affiancare e sostenere la vostra compagna.

Se lei può appoggiarsi a voi, può sentirsi rassicurata e protetta e vivere più serenamente la maternità in tutte le sue fasi. La vostra presenza attenta e solida, diventa contenimento emotivo nei momenti di stanchezza e di fatica e amplificatore in quelli gioiosi di scoperta e appagamento. Se vi pare poco…

Presenza delicata e pratica: all’occorrenza

Importante è, da parte vostra, riuscire ad essere il più possibile interscambiabili con la mamma, con sensibilità e tatto. Il che non è certo facile da sperimentare nell’entusiasmo del momento. L’equilibrismo che vi si richiede è quello di esserci, offrendo la vostra presenza senza imporla, sapendo che è questo che serve.

Potete aiutarla, ad esempio, per sollevarla dal continuo contatto col bambino, anche se lei non ve lo chiede, ma intuite che ne avrebbe bisogno. Delicatamente, le potete prendere il bimbo un attimo per permetterle di prendere fiato, di accorgersi che desidera riposare o fare qualcosa che le piace.

Probabilmente lei prova alti e bassi nell’umore e nella tenuta quotidiana, soprattutto finché allatta e le sembra di non fare altro tutto il tempo. Ha bisogno del vostro supporto emotivo e del vostro aiuto pratico in casa e fuori casa.

Non sempre ci sono mamme, nonne, zie o altre figure intorno a voi per dare una mano. (Talvolta, se ci sono, può pure accadere che vi sentiate messi da parte da tutto quel mondo femminile che gira intorno ad un neonato e sua madre. Nulla di personale, a meno che non siate voi a viverlo in questo modo…).

E voi?

Potreste dire: e a me chi ci pensa? Vero. Di fronte a questa domanda, lo sapete, la vostra parte razionale dovrà prevalere su quella emotiva per considerare obiettivamente e serenamente tutta la situazione.

La vostra compagna, pronta o no, si trova di colpo ad essere mamma a tutti gli effetti ed in un legame inizialmente esclusivo. Affronta già la “prima” – come per la vita, non ci sono le “prove generali” per la genitorialità – e “va in scena” direttamente.

Anche voi, pronti o no, vi trovate catapultati in una dimensione nuova ed affascinante, che tuttavia può spaventare per il carico di responsabilità. Se però avete avuto la possibilità di impiegare i mesi della gravidanza a prepararvi anche psicologicamente alla nuova condizione, avrete più strumenti per gestirla.

Avete più margini di movimento e libertà rispetto a lei e anche di recupero. È vero che dovete lavorare e quindi riposare bene almeno la notte. Ma, proprio il fatto di impegnarvi sul lavoro, vi dà la possibilità di mantenere spazi mentali aperti ad altro e non solo centrati sul piccolo.

Un po’ (un bel po’) di pazienza e poi le cose cominceranno a filare più lisce, vi ambienterete, prenderete dei ritmi più regolari. Ma volete mettere i momenti solo vostri, di voi tre, la vostra nuova famiglia tutta da scoprire e conoscere?

Vi metto un paio di link ad articoli precedenti, collegati a questo:

5. Esistono ancora i ruoli materno e paterno?

SAREMO MAMMA E PAPÀ: CHE GENITORI VOGLIAMO ESSERE?

Vi ricordo anche (come già segnalato nella pagina dei link): “LA COMPATERNITA”, un progetto creato da Emanuele Coco, un papà, che scrive: “E’ un podcast che senza prendersi troppo sul serio, fa un po’ di chiarezza sulla professione più bella e complicata del mondo, quella del papà.”:

https://www.spreaker.com/show/la-compaternita

18 agosto 2020