“LA BAMBINA CHE VOLEVA VIAGGIARE”

“LA BAMBINA CHE VOLEVA VIAGGIARE”

Premessa:

Come avete già letto nell’articolo precedente “BREVI STORIE PER LA BUONA NOTTE. Storie da raccontare ai vostri bambini prima di dormire” (vedi link sotto), ho pensato di scrivere qualche storia per i vostri bambini.

Voi genitori potete leggerle o raccontarle ai vostri figli per accompagnarli verso il sonno notturno. Ora vi propongo la prima e nei prossimi giorni ne troverete altre in questa sezione del Blog.

Link: http://www.educazionequotidiana.it/quante-emozioni/brevi-storie-per-la-buona-notte/

Create l’atmosfera…

Sarà l’atmosfera che voi saprete creare a favorire nei bambini la tranquillità, l’ascolto, l’abbandonarsi alle immagini che si formeranno nella loro mente. Renderete più dolce il loro commiato dalla giornata trascorsa, usando la fantasia, la voce, la luce soffusa e il racconto…

Ecco la prima storia…

LA BAMBINA CHE VOLEVA VIAGGIARE”

Questa è la storia di una bambina, Diletta, che aveva tantissima, ma proprio tantissima voglia di viaggiare. Voleva vedere luoghi lontani, ma non sapeva come fare. Ci pensava sempre, di giorno e di sera, anche quando andava a dormire, pensava, pensava e immaginava…

Una sera…

Una sera era nel suo letto e, anche se si sentiva stanca, non riusciva a prendere sonno. Era tanto insistente questo pensiero, che tornava sempre nella sua testa, nonostante lei cercasse di scacciarlo via. Il suo desiderio, quella notte era diventato così forte che lei voleva partire subito, senza aspettare un minuto di più. “Come posso fare?”, si chiedeva. “Vorrei proprio vedere il mondo, vedere tanti luoghi che non conosco…”

Diletta stava d’incanto sotto le coperte che la mamma le aveva rimboccato ben bene dandole il suo bel bacio della buona notte. Voleva davvero dormire, ma quella sera la sua mente era così leggera, già lontana, in viaggio… Ancora non sapeva dove desiderava andare, ma sentiva che voleva vedere tanti luoghi che non conosceva…

All’improvviso…

All’improvviso fece uno sbadiglio ed un respiro profondo e sentì il bisogno di fare qualche piccolo movimento. “Non so perché, ma devo assolutamente toccarmi il naso…” e si diede una grattatina al naso. “… Adesso devo toccarmi l’orecchio…” e si fece un massaggino all’orecchio. “… E ora, che c’è? Ecco… sento le mie dita che devono proprio appoggiarsi alle tempie…” e fece dei movimenti, come dei cerchi, con le dita sulle tempie… Finché… “Ohhh, ma cosa succede?”, si chiese mentre sentiva che qualcosa si muoveva sotto di lei…

Ma…Ma?… cos’è?” Era il suo letto che si stava muovendo. Qualche scossone, qualche saltello e il letto si avvicinava alla finestra. “Com’è possibile?”, pensavaDiletta,“Cosa sta facendo il mio letto?”. Si aggrappò alle lenzuola e le tirò su fino al naso. Non chiuse però gli occhi e si sedette appoggiandosi alla testiera del letto. Voleva vedere cosa stava succedendo. Non aveva paura, stranamente, ma tanta tanta curiosità, quella sì.

La finestra si aprì piano piano fino a spalancarsi e il letto, con Diletta dentro, fece un ultimo balzo e uscì. Iniziò ad alzarsi nell’aria, passando vicino alle chiome degli alberi del giardino. Finché, puntando verso il cielo che iniziava a schiarirsi,… prese il volo.

Il viaggio…

Diletta, con la bocca aperta dalla sorpresa e con gli occhi sbarrati, osservava tutto, le case e le piante sotto di lei. Guardava le strade e i luoghi che conosceva, che man mano diventavano sempre più piccoli e lontani, finché non li vide più.

Il letto volava leggero e veloce, ma non alla velocità di un aereo. Era, per dire, più “come quella di un gabbiano”, pensava la bambina “come… come… come un TAPPETO VOLANTE!”. Sì, era proprio quella la sensazione che aveva Diletta, quello che immaginava avrebbe provato viaggiando su un tappeto volante. “Ma qui sto molto più comoda che su un tappeto!”, si disse la bambina. “Sono al calduccio sotto le coperte e seduta come su un trono volante.”

Si appoggiò meglio alla testiera e incrociò le mani dietro la testa, per godersi lo spettacolo. “Sì, sto viaggiando con il mio LETTO VOLANTE!” Gli angoli delle lenzuola svolazzavano leggeri.

Guardò giù…

Guardò giù e vide che stava passando sopra ad una pianura, riconobbe piccolissime mucche che pascolavano e campi coltivati. Poi vide delle case, sempre più case e capì che stava passando sopra ad una città.

Vola, vola, arrivò verso le colline e poi il letto la portò vicino a delle montagne bellissime. Vedeva un grande fiume che correva sotto di lei, prati di campagna, e… sì, quelli erano dei cavalli che correvano e sembravano minuscoli. Era incantata.

Sorvolò con il suo letto qualche paese, ancora città… “Com’è tutto meraviglioso visto da quassù”, mormorava estasiata. “Quanti posti bellissimi! I tetti delle case sono tutti diversi e le automobili come sono piccole! Sembrano giocattoli!”

Ecco sotto di lei…

Ecco sotto di lei un lago grandissimo, circondato di colline e alture, alberi e strade, con diverse barche che viaggiavano al largo. Parevano ferme tanto erano lontane…

Si stava godendo il panorama quando… il letto volante all’improvviso fece un dietro-front. Curvò così veloce che a Diletta sembrò quasi di cadere di sotto. Ma le coperte rimboccate dalla mamma la tenevano ben salda al suo posto, al sicuro. “E adesso? Dove mi porta il mio letto volante?”, si chiese la bambina con un misto di curiosità e timore.

Dove stava andando?…

Osservava tutto, il cielo limpido con qualche nuvoletta leggera qua e là, la terra sotto di lei ed i paesaggi che cambiavano. Vedeva campagne, città, strade e autostrade, paesi, colline, montagne, fiumi e ancora città, finché… Finché vide, proprio sotto di lei, una grande distesa di alberi con le chiome fitte fitte e riconobbe una pineta. Al di là della pineta c’era una distesa di sabbia e… e… le apparve il mare! Scintillante, blu, sembrava piatto come una tavola. Era magnifico!

Oh, sì! Il mare! Com’è bello da quassù. È enorme, sembra infinito. Sto volando SOPRA IL MARE!”.Accanto a lei apparvero alcuni gabbiani e volavano abbastanza vicini perché lei potesse vederli bene: bianchi e magnifici. Erano regali con le loro ali spiegate in un volo silenzioso e leggero. Sembrava la stessero scortando nel suo passaggio sopra quell’immensa distesa d’acqua.

Diletta era così eccitata che non si accorse che aveva già sorvolato anche il mare e si trovava sopra la costa di fronte. Così, in un batter d’ali o meglio, in uno sventolar di lenzuola.

Vide paesi con le case colorate affacciate sul mare, porticcioli con barchette al riparo, persone che passeggiavano più piccole delle formiche… “Un giro turistico come si deve!”, pensò e si rese conto che finalmente aveva esaudito il suo grande desiderio di viaggiare e vedere posti nuovi. L’aveva fatto addirittura volando!

Il ritorno…

Il letto volante, dolcemente curvò ancora e passando sopra luoghi che prima non avevano sorvolato, ritornò verso casa. Diletta, a quel punto, era molto contenta di tornare nella sua cameretta. Aveva visto talmente tante cose nuove, che era molto soddisfatta del suo viaggio.

Vide la sua casa da lontano e poi avvicinarsi e avvicinarsi sempre di più. Il suo letto, così come aveva fatto alla partenza, attraversò finalmente la finestra della sua stanza e tornò a mettersi nella solita posizione.

La bambina era super felice di quell’avventura. Le pareva quasi di avere sognato… “Chissà se potrò fare altri bei viaggi…”, si chiedeva con la mente mezza addormentata. “Forse, forse se rifarò quei buffi movimenti… Riproverò a grattarmi il naso, un massaggino all’orecchio, farmi dei cerchi sulle tempie, magari mi ricapiterà di volare ancora sopra il mondo… e forse…”.

… Mentre pensava tutto questo, scivolò lentamente nel sonno, rivedendo nella sua mente tutte le immagini di quel meraviglioso viaggio. Sorridendo serena, iniziò a sognare…

Buona notte! Vi aspetto alla prossima storia…

23 maggio 2020