EDUCARE A RICERCARE ALTERNATIVE POSITIVE

EDUCARE A RICERCARE ALTERNATIVE POSITIVE

Anche questo articolo è collegato ai precedenti di questa sezione, che fanno riferimento ai criteri di mediazione usati dal Metodo Feuerstein. Naturalmente, solo i mediatori certificati dal centro Feuerstein di Gerusalemme, possono applicare in modo completo questo metodo, come già spiegato nell’articolo che lo descrive. Ma le idee che ne sostengono la teoria e la pratica sono educativamente talmente valide e attuali che possono ispirare ed aiutare ogni figura educativa a svolgere bene il proprio compito. (Sotto trovate tutti i link di riferimento).

In questo articolo mi sono ispirata al criterio di mediazione che si chiama: “Mediazione della ricerca di alternative ottimistiche”. Nel primo articolo di questa serie “Raccontare la propria storia ai figli” (vedi link sotto) trovate una breve nota al riguardo.

Ricercare alternative ottimistiche: cosa vuol dire?

A volte, davanti alla decisione su come affrontare un problema, un procedimento difficoltoso, come comportarsi in un certo ambito, ci si può trovare ad un bivio. Procedere o rinunciare?

Si sceglie di procedere quando si immagina, come conseguenza di pensieri e azioni, uno scenario efficace, positivo, ottimista. Invece si può essere tentati di rinunciare quando ci si limita a vedere come risultato della nostra scelta di procedere, uno scenario inefficace, negativo, pessimista.

La scelta dell’alternativa ottimistica quando, apparentemente, entrambi i percorsi hanno le stesse probabilità di manifestarsi, dipenderà da diversi fattori. Tra questi, soprattutto:

  • la convinzione di possedere le abilità necessarie per poter riuscire
  • la consapevolezza di poter migliorare continuamente 
  • la spinta verso nuovi obiettivi.

Questi aspetti, tutti collegati tra loro, sono definiti nei rispettivi criteri di mediazione a cui mi sono riferita negli articoli precedenti. In realtà, tutti i criteri già visti (e quelli ancora da esplorare) concorrono a dare forma e significato ad un buon percorso educativo e formativo. (Vedi link sotto).

Inoltre, come sempre, entrano in gioco gli aspetti emotivi e affettivi e la motivazione necessaria per sostenere le decisioni prese e l’impegno a portarle avanti.

Stimolare e incoraggiare

Quelle appena citate sono tutte caratteristiche che entrano in campo quando una persona deve scegliere se e come procedere. Decidere di andare avanti e provare è possibile grazie alla determinazione della persona stessa, all’educazione e alla guida che la persona riceve. Educazione e guida, anche in questi momenti, sono fondamentali per incoraggiare e sostenere l’impegno necessario. Nell’età evolutiva, devono essere attente e costanti, alimentate da genitori, insegnanti, educatori empatici, motivati e stimolanti.

Anche nell’età adulta può risultare necessaria la guida di formatori, docenti, consulenti, allenatori, per seguire obiettivi professionali, personali o di salute. Sarà sempre molto importante che queste guide possiedano, oltre alle competenze tecniche, capacità e caratteristiche umane e relazionali accoglienti e incoraggianti.

Un buon mediatore di esperienze, che abbraccia consapevolmente un approccio ottimistico, prepara e conduce la persona – bambino, ragazzo o adulto che sia – a darsi da fare. La sostiene facendo leva sulle sue potenzialità, sulla voglia di provare e di puntare sull’alternativa positiva, sul saper intravedere la soluzione al di là dell’ostacolo.

Qui serve fare una precisazione: mediare la ricerca di un’alternativa ottimistica non vuol dire essere “ottimisti a priori”, ingenui o superficiali creduloni in un’idea di acritica positività. Vuol dire essere costruttori pazienti di opportunità, credere che molte situazioni anche critiche possano diventare occasioni su cui puntare, con l’impegno e la volontà. In fondo, per spostare lo sguardo in questa direzione, vale sempre il famoso modo di dire che ci incoraggia a guardare il bicchiere “mezzo pieno”.

Scoprire possibilità

A volte, per non dire spesso, una persona – di qualunque età – possiede capacità di agire e trovare soluzioni a determinati ostacoli, che non sapeva di avere. Che sono presenti in forma ancora potenziale ma, se stimolate e ascoltate, fanno intuire che fare la tal cosa o raggiungere quel traguardo è possibile. Ecco che parte la ricerca di alternative per rendere concreti quegli intenti, modificare un’idea in un progetto, ovviamente facendo un corretto esame di realtà.  

Se invece ci si limitasse al considerare impossibile riuscirci, non verrebbero mobilitate motivazioni, energie e azioni e la persona potrebbe rinunciare a provarci.

Con i figli

Soprattutto per i bambini e i ragazzi, il sostegno di chi crede in loro e li conduce a immaginare di riuscire in qualcosa – che sia in ambito personale, scolastico o sportivo – è fondamentale.

  • È altrettanto fondamentale che a quell’idea seguano le azioni e che loro vengano accompagnati e incoraggiati con costanza a investire energie nella propria sfida.
  • Avere un atteggiamento sorridente, incoraggiante, che trasmette entusiasmo, aiuta in tutto questo ed è prezioso nel colorare emotivamente le varie comunicazioni.
  • Un esempio quotidiano: se un figlio deve prepararsi per una interrogazione importante e non si sta impegnando abbastanza o si sente insicuro, ha bisogno di sentire che abbiamo fiducia in lui. Certamente sa che conosciamo la situazione, ma sottolineare che ha perso tempo o che non ha studiato bene non lo spronerà certo a darsi più da fare. Invece, se il nostro atteggiamento sarà di realistico, calmo, incoraggiamento, magari per mostrargli che, se si organizza e si impegna, può farcela, potrà sentirsi rassicurato. Potrà accogliere i nostri suggerimenti, trovare quella spinta a recuperare il tempo perduto e la motivazione, oltre che la sensazione di avere gli strumenti per farcela.
  • La stessa cosa vale naturalmente in molti altri ambiti: sportivo, artistico, le abilità pratiche, le amicizie, le piccole e grandi prove che ognuno dovrà affrontare.

Guidare e affiancare i bambini e i ragazzi con paziente, amorevole e ragionato ottimismo, li aiuterà a credere in se stessi e a nutrire nel tempo un sano senso di autoefficacia.

Cari genitori

Cari genitori, come si può ben comprendere, questo è un tema molto vasto, (collegato ai precedenti articoli) che in un blog può venire solo accennato. Riguarda la crescita armoniosa ed equilibrata dei vostri figli, il loro benessere e il desiderio che realizzino la propria vita in modo felice.

–      Voi genitori potete sentire il bisogno di essere accompagnati in un vostro percorso di valutazione e rielaborazione pedagogica di: obiettivi, scelte, stile educativo e relazionale. La vostra disponibilità a voler comprendere i punti di forza che avete, ma anche le difficoltà che provate, i dubbi, le possibili contraddizioni, è fondamentale e preziosa.

–      Forse anche i vostri figli, preadolescenti e adolescenti, possono provare il desiderio di confrontarsi con qualcuno di esterno alla famiglia. Se vivono un periodo di confusione riguardo il loro presente o futuro, possono cercare uno spazio di ascolto e di rielaborazione dei propri pensieri e vissuti. Il colloquio pedagogico, di tipo formativo e non terapeutico, può essere di supporto alla crescita della persona e di potenziamento delle risorse personali. Può aiutarli a conoscersi meglio e ad attivarsi con consapevolezza per il proprio benessere.

Per eventuali richieste di incontri, in studio o in videochiamata, potete contattarmi attraverso il modulo “contatti”:

http://www.educazionequotidiana.it/contatti/

Link ai precedenti articoli

https://www.educazionequotidiana.it/leducazione-non-ha-eta/il-metodo-feuerstein/

https://www.educazionequotidiana.it/quante-emozioni/raccontare-la-propria-storia-ai-figli/

https://www.educazionequotidiana.it/quante-emozioni/ogni-bambino-e-una-persona-unica-e-irripetibile/

https://www.educazionequotidiana.it/quante-emozioni/favorire-il-senso-di-competenza-dei-bambini/

https://www.educazionequotidiana.it/quante-emozioni/i-propri-obiettivi-immaginarli-e-costruirli-nel-tempo/

https://www.educazionequotidiana.it/quante-emozioni/comportamento-e-stati-emotivi-lautoregolazione-possibile/

https://www.educazionequotidiana.it/quante-emozioni/modificarsi-e-sempre-possibile-cambiare-e-migliorare/

14 maggio 2021