EDUCARE A COMPRENDERE E ANDARE OLTRE

EDUCARE A COMPRENDERE E ANDARE OLTRE

Stiamo arrivando pian piano alla conclusione di questa carrellata di articoli ispirati ai tredici criteri di mediazione del Metodo Feuerstein. So che è una serie abbastanza lunga e dai contenuti forse un po’ complessi, ma credo che possano risultare molto interessanti. In particolare, penso che si rivelino utili ai genitori, agli insegnanti, agli educatori ed ai vari professionisti che operano in campo educativo.

Ecco il criterio: “Mediazione della trascendenza”. È uno dei criteri tra i più ricchi di possibilità e stimoli per favorire adattamento, flessibilità intellettiva e creatività.

Ricordiamo i primi tre criteri

“Mediazione della trascendenza” è il secondo nell’ordine dato dal loro ideatore. Fa parte dei primi tre, che sono universali per avviare un buon processo educativo e di mediazione degli apprendimenti. Rimando al precedente articolo (“Accompagnare e guidare l’altro”, vedi link sotto) per un chiarimento in questo senso.

Trascendenza in educazione

Cosa si intende per trascendenza? Sembra un termine complicato e un tantino legato al mondo spirituale, ma in realtà rappresenta la possibilità di approfondire concetti e situazioni. La persona viene stimolata ad ampliare la conoscenza di ciò che sta apprendendo, a trascendere con collegamenti sempre nuovi, dei ponti mentali all’interno di una rete di significati.

Questa ricerca:

– favorisce la creatività nel sondare e scoprire possibilità sempre diverse e talvolta fantasiose di “leggere” la realtà

– permette di intravedere legami, associazioni mentali, sequenze causali, collegamenti spazio-temporali, ecc., in una sorta di costellazione affascinante di idee

– fornisce molte occasioni per attivare e consolidare i processi di astrazione, (necessari per padroneggiare concetti e ipotesi) e per arricchire il linguaggio, sia nel lessico che nei suoi vari aspetti sintattici e ideativi

– conduce man mano a sentire il bisogno di conoscere di più, di saper fare di più, alimentando un processo di esperienze e apprendimenti sempre più ampio

– può incappare anche in errori che, come sappiamo, sono preziose occasioni di apprendimento, se vengono gestiti con attenzione e incoraggiamento.

Tutto questo risulta molto stimolante per i bambini e i ragazzi, ma anche per gli adulti e, certamente, lo è per chi affianca l’altro con una intenzionalità educativa. Fa leva su aspetti emotivi talmente intrecciati alle nostre esperienze ed ai nostri apprendimenti da costituirne un motore vivace, che richiede sempre nuovo carburante. Nello stesso tempo, dà più strumenti per immaginare e prevedere ciò che si vuole raggiungere, tenere a bada l’impazienza e sostenere la preziosa capacità di attendere, di differire la propria gratificazione.

La capacità di generalizzare

Negli apprendimenti, di qualsiasi genere siano, personali, scolastici o professionali, la sfida è quella di andare oltre il singolo concetto, oltre l’obiettivo immediato.

Fin da piccoli dobbiamo imparare a generalizzare un concetto, riconoscerlo e comporlo in categorie sempre più ampie, per non fermarci alla singola esperienza. Cominciamo a fare confronti per trovare analogie e differenze, scovare elementi nuovi, operare collegamenti.

Se un bambino piccolo conosce e ama il proprio cane, lo chiama “Fuffi” e ci gioca volentieri, potrà inizialmente chiamare ogni cane che vede con quel nome proprio. Man mano imparerà che il termine cane appartiene al suo come agli altri animali della stessa specie: si sarà formato il concetto più ampio di cane fino a quello di specie. Le occasioni, l’esperienza, gli insegnamenti degli adulti e gli apprendimenti personali e scolastici lo porteranno ad arricchire sempre più la rete dei concetti collegati. Da Fuffi, a cane, quadrupede, mammifero, animale, ecc., scoprendo categorie sempre più ampie.

Riuscire a generalizzare ci permette di ampliare man mano anche le nostre esperienze, esportandole e utilizzandole in situazioni nuove.

Ad esempio: abbiamo imparato a cucinare da bambini nella cucina di casa, con quelle persone care e quegli attrezzi che conosciamo. Ma per poter sentire di padroneggiare quella competenza, dovremmo saperlo fare anche in altre situazioni, altre cucine o sul fornello di un campeggio.

Educare ad andare oltre, trascendere, spostare lo sguardo in là

Nel momento in cui un bambino o ragazzo ha appreso una nuova competenza, è importante gioirne con lui riconoscendogli il merito.

Ma, per aiutarlo a continuare a procedere, si può far sì che quell’esperienza diventi un’occasione per guardare un po’ più in là, andare oltre il singolo episodio. Perché si interroghi su ciò che ha appreso, sui suoi significati e trovi stimoli sempre più ricchi per nutrire la mente, aprendola a nuove conoscenze. Può innescarsi un processo a lunga gittata, che accende e alimenta la motivazione alla scoperta ed alla comprensione di inedite possibilità.

Con i bambini

I bambini, in genere, si divertono se vengono stimolati a riflettere, a trovare risposte a domande stuzzicanti, da proporre anche nel quotidiano, come scambio di idee. Domande che sollecitano la loro memoria, le capacità logiche, la curiosità, l’abilità di trovare somiglianze e differenze:

  • si possono fare loro domande del tipo: “Cosa ti ricorda questa frase, questa esperienza?”, “Hai già incontrato questa parola?”, “Dove/come potresti applicare questa tua abilità?”, ecc.
  • è divertente anche proporre quesiti collegati al linguaggio: “Cerchiamo parole uguali con significati diversi” e viceversa; e anche “Formiamo catene di parole a partire da…”; ecc.
  • ci si può concentrare sulle funzioni di qualche oggetto: “Pensa a qualche oggetto utile in più ambiti se usato in modo diverso” (un vaso, un foglio di carta, un foulard, un vassoio, un tavolino, una scatola, …).

Sicuramente troverete voi molti esempi e giochi adatti alla vostra famiglia o ai vostri alunni e magari vi divertirete insieme a loro ad osservare molte cose ed esperienze con occhi nuovi.

Cari genitori

Cari genitori, come si può ben comprendere, questo è un tema molto vasto, (collegato ai precedenti articoli) che in un blog può venire solo accennato. Riguarda la crescita armoniosa ed equilibrata dei vostri figli, il loro benessere e il desiderio che realizzino la propria vita in modo felice.

–      Voi genitori potete sentire il bisogno di essere accompagnati in un vostro percorso di valutazione e rielaborazione pedagogica di: obiettivi, scelte, stile educativo e relazionale. La vostra disponibilità a voler comprendere i punti di forza che avete, ma anche le difficoltà che provate, i dubbi, le possibili contraddizioni, è fondamentale e preziosa.

–      Forse anche i vostri figli, preadolescenti e adolescenti, possono provare il desiderio di confrontarsi con qualcuno di esterno alla famiglia. Se vivono un periodo di confusione riguardo il loro presente o futuro, possono cercare uno spazio di ascolto e di rielaborazione dei propri pensieri e vissuti. Il colloquio pedagogico, di tipo formativo e non terapeutico, può essere di supporto alla crescita della persona e di potenziamento delle risorse personali. Può aiutarli a conoscersi meglio e ad attivarsi con consapevolezza per il proprio benessere.

 

Per eventuali richieste di incontri, in studio o online, potete contattarmi attraverso il modulo “contatti”: http://www.educazionequotidiana.it/contatti

Link ai precedenti articoli

https://www.educazionequotidiana.it/leducazione-non-ha-eta/il-metodo-feuerstein/

https://www.educazionequotidiana.it/quante-emozioni/accompagnare-e-guidare-laltro/

02 novembre 2021