REGOLARE GLI ORARI

REGOLARE GLI ORARI

Stiamo vedendo queste cinque categorie di regole (come potrete rileggere nell’introduzione all’articolo sull’ascoltare, fidarsi) … e parliamo della quarta:
Stabilire degli orari che riguardino la quotidianità dei bambini è molto importante: per il sonno, per mangiare, per i compiti, per prepararsi al mattino, ecc. Se li renderete partecipi spiegando bene i motivi per cui decidete quegli orari, aiuterete i vostri figli a dare un significato a ciò che ascolteranno e che metteranno poi in pratica.
Fate loro capire che per alcuni di quegli orari non sarà possibile fare diversamente, ma che potranno variare solo in situazioni particolari (ad esempio in vacanza o per validi motivi) e che la loro collaborazione sarà preziosa per organizzarsi tutti al meglio e favorire l’andamento famigliare.
Con i più piccoli, come sempre, serviranno molto i fatti, le abitudini, ma parlare con loro è sempre importante e utile.
Facendo in modo che gli orari base della giornata siano regolari (cioè dettati da regole,… appunto…) favorirete l’insorgere di buone abitudini che aiuteranno i vostri figli ad auto-regolarsi sempre meglio e vi eviteranno fastidiose quanto logoranti discussioni giornaliere per ogni cosa… o quasi.

Gli orari del sonno

I bambini devono dormire il giusto numero di ore, valutate anche in base all’età e, quando devono alzarsi presto al mattino, perché devono andare all’asilo o a scuola, è importante che la sera prima vadano a dormire (senza brontolare…) ad un’ora adeguata, diciamo entro le 21,00 o 21,30.
Questo va ben spiegato loro con calma, di giorno e non la sera quando sono stanchi. Stabilite un orario che i bambini impareranno a riconoscere ed a rispettare. (Per quanto riguarda l’addormentamento e il sonno potete leggere o rileggere l’articolo, in questa sezione del Blog: “I bambini e il sonno: come gestire i problemi notturni?”).
Perché sia realizzabile, tutti i preparativi serali per la notte, vanno, naturalmente, fatti prima! Quindi, i bambini sapranno che la sera, almeno venti minuti o mezz’ora prima di andare a letto, il rituale prevederà: lavarsi mani-viso-denti-piedi (se non hanno già fatto la doccia o il bagno), mettersi il pigiama, saluti, bacini e a nanna! Se avete la bellissima abitudine di leggere loro qualcosa o raccontare una fiaba, tenete conto anche di quel tempo, in modo che, all’ora stabilita possano spegnere la luce.
Se li abituerete mano a mano a rispettare questa routine, vedrete che saranno i bambini stessi a dirvi che hanno sonno e non faranno storie per andare a dormire, perché la riterranno una cosa normale… che non è in discussione!

A tavolaaaa!!!

Anche gli orari dei pasti vanno precisati il più possibile: la colazione, il pranzo, la merenda e la cena. Anche per questi vale quanto detto poco fa: spiegatene bene i motivi ai vostri figli, in anticipo… non quando è già ora di mangiare e dovete sgolarvi per chiamarli a tavola… Diventeranno buone abitudini e potranno variare solo in alcune circostanze o periodi.
È molto stressante per tutti dover discutere con i bambini perché non vogliono venire a tavola o perché mangerebbero a tutte le ore o per tutte le novità che ogni giorno pare si inventino per creare confusione al momento dei pasti… (potete leggere su questo argomento il mio e-book: “Bambini e cibo: a tavola con serenità” What, Edizioni Etiche Digitali, che trovate nella sezione “Libri e Link utili” di questo Sito e anche l’articolo, in questa sezione del Blog: “I bambini e il cibo: serenamente a tavola” Libri e pubblicazioni).
Trovato il giusto equilibrio anche in questo ambito, con la partecipazione e collaborazione consapevole dei bambini, vedrete ridurre o sparire del tutto le difficoltà a far loro rispettare gli orari migliori.


E il mattino?

Pare impossibile, ma molti bambini, per non dire tutti, ogni (e ripeto ogni) mattino, fanno una grande fatica ad alzarsi dal letto in tempo per prepararsi ad andare a scuola o all’asilo. Come dar loro torto, d’altra parte? Come non capirli? Anche noi adulti (quasi tutti) facciamo una gran fatica a svegliarci presto e ad iniziare la giornata, però sappiamo che dobbiamo farlo e ci autocostringiamo a muoverci. In genere, inoltre, i bambini la mattina sembrano andare al rallentatore e, se non fosse per voi mamme e voi papà solerti e insistenti, uscirebbero immancabilmente in ritardo.
Anche in questo caso è importante parlare ai vostri figli con calma, in un momento tranquillo (non certo il mattino quando c’è la fretta di dover uscire), per spiegare loro bene il perché serve rispettare gli orari, cosa accadrebbe in caso contrario, l’importanza che tutti si attivino in tempo, ecc.
Fate degli esempi, anche buffi, usate l’immaginazione e il gioco (soprattutto con i più piccoli), in modo che il discorso possa interessarli e coinvolgerli in modo il più possibile divertente. Potreste utilizzare pupazzi, bambolotti, peluche, per mettere in scena il momento della sveglia e i vari comportamenti, accentuati dalla finzione scenica, che voi e i bambini mettete in atto ogni mattina, in modo da far loro capire, con qualche risata, come sarebbe meglio fare…
Uno stratagemma valido per far capire come dosare bene il tempo a disposizione (stratagemma che può servire per gli orari di ogni fase della giornata, se lo trovate utile), è quello di disegnare il quadrante di un orologio e, in base al tempo che intercorre tra la sveglia del bambino (ad esempio le 7,00) e l’uscita di casa (ad esempio le 7,45), segnare con semplici disegni le “tappe” dei preparativi con il tempo che, di solito, ci vuole per ogni fase: il bagno, la colazione, il lavarsi i denti, il vestirsi, … Spiegate che lo può confrontare con un orologio vero (ovviamente analogico, quello con le lancette e non l’orologio digitale) così potete dirgli: “quando la lancetta lunga arriva in questo punto dovresti aver già fatto colazione”, “quando arriva a quest’altro punto, dovresti essere già vestito”, ecc., così da far sentire il bambino protagonista della propria preparazione e dargli la possibilità di autoregolarsi, almeno in parte, sui tempi necessari. Di solito ai bambini questo stratagemma piace, perché li fa sentire capaci, autonomi e permette a voi di non dover continuamente insistere perché si sbrighino ed a loro di non sentirsi ripetere sempre le stesse cose per “fare in tempo”.

Quando è ora di fare i compiti

Anche per i compiti scolastici… (ahimé! Spesso ambito di grandi conflitti tra genitori e figli…) è necessario parlare con i bambini, già all’inizio dell’anno scolastico, per chiarire bene come è meglio affrontarli. Se i vostri figli non li svolgono a scuola nei rientri pomeridiani e li devono fare a casa, va stabilito, ragionando con loro, un tempo: i compiti si fanno entro una certa ora e non si arriva a sera che sono ancora da terminare o, peggio ancora, iniziare… Per cui, valutato il tempo medio che ogni bambino, in base alla classe che frequenta ed al carico di compiti (spesso eccessivo…) che ha, deve dedicare ad essi, dovreste poter determinare insieme l’orario in cui iniziarli. Se le giornate dei vostri figli non sono sempre uguali come orari (per impegni scolastici o extra scolastici), l’orario potrà variare in base al giorno della settimana, ma dovrebbe comunque prendere un andamento settimanale regolare.
Va sempre lasciato un tempo per il relax dopo pranzo e poi, alla tal ora, i compiti si iniziano e, entro la tal ora, vanno terminati: es.: dalle 15,00 alle 16,30 con la possibilità di brevi pause (necessarie e quindi stabilite in anticipo da voi, così i bambini non saranno tentati di estorcervi continue interruzioni…) di cinque-dieci minuti, ogni trenta-quaranta minuti di lavoro.
Naturalmente, se vedete che si impegnano ma non riescono a terminarli perché sono troppi o troppo difficili, potrete concedere del tempo in più e aiutarli dove serve. Ma i vostri figli sapranno che, se entro quell’ora non avranno fatto i compiti, solamente per pigrizia o svogliatezza, se la vedranno il giorno dopo con l’insegnante… ma non li termineranno alla sera quando saranno ancora più stanchi e distratti.
Confrontarsi con i bambini su questo argomento in genere ostico, accogliere e riconoscere la loro fatica, incoraggiare e sostenere il loro impegno, dare una regolarità, con tempi chiari e stabiliti con buon senso, li aiuterà a saper gestire sempre più in autonomia il loro lavoro quotidiano, sapendo che, in voi, trovano un alleato che li comprende e li aiuta al bisogno, ma che non potrà sostituirsi a loro nell’affrontare il difficile, ma affascinante percorso dell’apprendere.
(Potrete anche leggere il mio articolo sui compiti, in questa sezione del Blog: “I compiti a casa… come gestirli senza stress?” I COMPITI A CASA… COME GESTIRLI SENZA STRESS?)

Nel prossimo articolo parleremo della quinta ed ultima categoria sulle regole, che riguarda: l’ordine.

13 luglio 2018