7. Perché servono le regole?
Perché servono le regole? Bella domanda!
Oops!!!… Troverete che questo testo sarà un po’ più lungo degli altri, data la sua complessità, che non vuol dire difficoltà ad applicarlo… Ma sicuramente questo argomento prevede tanta pazienza ed attenzione. Per renderlo più agile, l’ho diviso in sottoparti, così da permettervi una lettura più mirata. Vi consiglio di leggere tutto per avere poi chiaro il quadro d’insieme.
Ma perché mettere le regole?
Vi sarete forse chiesti qualche volta “ma devo proprio mettere delle regole?” “quali?” “come farle rispettare?”… e via di questo passo, cercando le risposte tra di voi o chiedendo aiuto a persone più esperte o, ancora, leggendo libri di settore.
Quindi è molto probabile che abbiate già le risposte e che sappiate bene perché, quali sono e come applicarle. Magari l’avete fatto con successo ed è un argomento su cui vi sentite tranquilli. Bene. Se è così non vi servono ulteriori consigli, a meno che non vogliate confrontare ciò che conoscete con ciò che potete trovare qui.
Se invece l’argomento regole vi crea qualche dubbio, per non dire ansia, aprendo più interrogativi sulla vostra capacità di decidere quali porre e in che modo, in questo spazio potrete ricevere qualche risposta e qualche indicazione.
Alcuni aspetti importanti delle regole
Per partire con il piede giusto è meglio tenere ben presente che vi sono delle caratteristiche generali che vanno considerate, quando si parla di regoline da dare ai bambini. Quindi le regole devono essere:
– poche! Non serve una serie infinita di regole che renderebbe difficile ricordarle e, soprattutto, applicarle
– semplici, perché i bambini possano capirle e ricordarle facilmente
– formulate espressamente ed in modo chiaro (… a volte vengono date per scontate, mentre il fatto di dirle e precisarle bene li aiuta a comprenderle)
– poste, ogni volta che si può, al positivo. Ad esempio: “quando attraversiamo la strada dammi sempre la mano” e non “quando attraversiamo la strada non devi scapparmi via”. Oppure: “quando siamo al parco giochi stai sempre dove posso vederti” e non “quando siamo al parco giochi non devi sparire dalla mia vista”. In questo modo date al bambino l’informazione giusta su cosa vi aspettate da lui. Evitate inoltre di creare resistenza (cosa che accade usando formule negative) che può portare ad una certa oppositività da parte sua
– e, soprattutto, giuste, perché i bambini sentono anche istintivamente che sono pensate per il loro bene. Per questo, possono essere più disponibili ad accettarle e rispettarle.
N.B. Ricordate sempre: quando i bambini rispettano le regole date è bene riconoscerglielo, lodarli per questo. Anche in modo semplice, senza troppa enfasi, ma dicendo e facendo sentire che siete orgogliosi di loro! Questo li gratificherà molto più di qualsiasi regalo e li motiverà a comportarsi bene anche le volte successive!!!
Come vanno scelte?
Voi genitori le concorderete e deciderete insieme, parlandone prima tra di voi, quando i figli non vi stanno ascoltando, ma poi vanno viste con calma insieme a loro. Servono la tranquillità e l’oggettività necessarie per sceglierle nel modo migliore e più adatto ai vostri figli per età e per la vostra situazione famigliare.
Ma quante sono queste regole?
Vorrei subito tranquillizzarvi dicendo che, come già specificato sopra, per crescere bene i vostri figli, non serviranno moltissime regole da capire, ricordare, sapere come gestire. Ciò che è importante è: aver ben chiare le regole fondamentali. Per semplificare, si possono ricondurre a cinque grandi categorie. Naturalmente, ognuno di voi potrà organizzarle in un modo diverso e più aderente al proprio modo di pensare:
– ascoltare, fidarsi: dei genitori, famigliari, insegnanti, persone significative… che conoscono il bambino e gli vogliono bene
– il rispetto: per le persone, gli animali, le cose e il tempo e lo spazio altrui
– il comportamento corretto: a casa, a scuola, in vacanza, in casa d’altri, nei luoghi pubblici…, che gli va esplicitato, a seconda della situazione
– gli orari: del mattino, dei pasti, dei compiti, del sonno,…
– l’ordine: delle proprie cose, dei propri spazi, …
Dentro a queste categorie si possono collocare gli elementi principali per le varie situazioni che vivete. Per fare in modo che l’educazione e la relazione genitori-figli abbiano una progettualità pensata con cura e, quindi, una efficacia tanto soddisfacente quanto naturale.
Come vanno spiegate?
Andranno spiegate loro con calma, magari una alla volta, in una occasione in cui siate insieme voi genitori e i vostri figli con serenità e disponibilità all’ascolto reciproco. Quindi non date le regole appena i bambini hanno combinato qualcosa o quando siete stanchi, nervosi, avete fretta… Sarebbe controproducente.
Parlatene quando siete tranquilli e disponibili e il vostro discorso risulterà preventivo rispetto ad eventuali comportamenti. Questo vi permetterà di fare, quando vi servirà, dei patti con i bambini, richiamando la regola data. Potreste fare una breve “riunione di famiglia”, in modo da dare un tocco di “ufficialità” alla cosa. Potreste dire: “Io e la mamma abbiamo pensato che…” o “Io e il papà vogliamo parlarvi di…”… Così da esprimere chiaramente l’idea che ciò che state per dire l’avete concordato prima ed è un’idea di entrambi.
Ai bambini piace molto, in genere, sentire che viene dedicata loro attenzione in modo serio ma tranquillo e non per una sgridata, ma per parlare con loro di qualcosa di importante.
Spiegate sempre il perché avete pensato e scelto una regola, in modo da passare il significato e la motivazione che la sostengono. Così sarà più probabile che i bambini la comprendano e, man mano, la interiorizzino, facendola diventare un’abitudine e non qualcosa da dover ripetere ogni volta.
Accertatevi che le abbiano comprese! Con qualche esempio, qualche domandina, anche sotto forma di gioco, in modo da far loro immaginare le diverse situazioni in cui andranno applicate. Potete anche scriverle su un bel foglio o una lavagnetta da appendere bene in vista.
Se siete una coppia separata, le regole per i figli vanno comunque il più possibile concordate tra mamma e papà. Sarebbe meglio poter fare insieme anche questo discorso con loro o, almeno, dire, ad esempio: “sapete che anche la mamma ci tiene che rispettiate questa regola…” o “anche il papà è d’accordo con me per il vostro bene…”.
Se siete genitori single la “riunione di famiglia” va bene lo stesso, siete pur sempre una famiglia!
E con i bambini piccoli?
Anche con i bambini piccoli si può parlare, con semplicità e modalità adatte a loro, contando sul fatto che possono capire sia ciò che dite, sia il significato che darete alle vostre parole. Dovrete semplicemente richiamare più spesso la regolina data ed essere un po’ più flessibili nel gestire il tutto. Con i più piccoli, diciamo fino ai tre anni, ciò che conta saranno sempre l’esempio ed il vostro atteggiamento. Ma qualche breve e semplice spiegazione verbale va sempre data, così come la vostra presenza costante vicino a loro nei momenti di potenziale pericolo.
N.B. Perché i bambini piccoli (ma non solo loro) comprendano bene le regole sarà necessario, poco alla volta, portarli a vivere il senso della regolina, mostrando loro cosa si fa e come, sui vari aspetti della loro quotidianità.
24 novembre 2017
Per un approfondimento potete aprire il link sottostante che vi porterà ad un articolo su questi temi e ad un sito davvero interessante, scritto in modo gradevole ed accattivante, pieno di buoni contenuti, che vi conquisterà. La sua autrice mi ha fatto l’onore di mettere il link a questo mio articolo e ricambio volentieri:
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1- “Prima di tutto: L’amore per i figli e la loro sicurezza: si parte da qui”
2- “Saper ascoltare… Un’arte che va ritrovata e coltivata”
3- “Trovare l’accordo… Voi genitori siete d’accordo su come educare i figli?”
4- “Essere genitori coerenti: una capacità preziosa”
5- “Esistono ancora i ruoli materno e paterno?”
6- “Quale atteggiamento avere con i bambini? L’importanza del decidere con calma”
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