I BAMBINI E IL SONNO: COME GESTIRE I PROBLEMI NOTTURNI?

I BAMBINI E IL SONNO: COME GESTIRE I PROBLEMI NOTTURNI?

Dormire bene è importante per tutti, non solo per i bambini e, se voi genitori dormite male o poco perché i vostri figli non vi danno tregua nemmeno di notte, è necessario recuperare i ritmi giusti e la sospirata tranquillità. Qui leggerete qualche indicazione pratica e sintetica.

Cosa accade al momento di dormire?

Spesso, con i bambini, il momento del sonno si rivela complicato, a volte conflittuale, porta rituali lunghi ed estenuanti, fatiche serali e notturne, talvolta litigi con i bambini stessi e tra partner… Insomma: può essere molto stressante.

Se anche a casa vostra accade questo penso che avrete voglia di leggere queste righe e di riflettere sul modo migliore per poter dormire sonni sereni.

In alcuni periodi della vita può accadere che il sonno venga alterato, se si verificano condizioni particolari (ad esempio fisiche, come malattie; o emotive, come un lutto, un grande dispiacere, l’ansia per qualche aspetto della sua vita o anche grandi novità eccitanti) o cambiamenti nelle abitudini (vacanze, cambio di casa, di scuola, nascita di un fratellino…). In questi casi è sempre importante capire bene la causa parlando con il bambino (se può spiegarsi) o osservandolo bene se è troppo piccolo per parlare, per provare a metterla in relazione con le difficoltà nel dormire. Vi consiglio, per tranquillità, di consultare il pediatra se avete il dubbio che la causa sia fisica o data da un malessere emotivo più profondo.

Ma, se non ci sono questi o altri motivi che voi conoscete o intuite e vostro figlio, sera dopo sera, non vuole mai andare a dormire o non vuole addormentarsi se non rimanete con lui per un tempo lunghissimo oppure si sveglia di notte e vi chiama o viene nel lettone o ancora vuole dormire tutta la notte nel lettone con voi, è il caso di cambiare la situazione!

Cosa potete fare?

– per prima cosa chiaritevi bene le idee, con voi stessi e con il vostro partner: volete davvero cambiare la situazione? Sembra banale, ma prendere una decisione meditata e chiara, da mantenere con convinzione, è il primo passaggio che renderà possibile procedere con un piano in mente, senza rischiare di improvvisare provando mille cose diverse o di mollare tutto al primo insuccesso. Poi, care mamme e cari papà, cercate di sostenervi a vicenda;

– sono cambiamenti da iniziare nel fine settimana o nei periodi di ferie, in modo da non avere il pensiero del lavoro se le prime notti saranno impegnative;

– il vostro atteggiamento calmo ma deciso, farà sentire a vostro figlio che qualcosa sta cambiando e lo aiuterà ad adattarsi alle nuove abitudini riguardo al sonno;

– instaurate delle routine serali, se non le avete già adottate, che prevedano un orario regolare per dormire ed i vari preparativi collegati (pigiamino, lavarsi i denti, …) così che lui capisca che è ora di andare a letto e non serva, ogni volta, dirgli tutto quello che va fatto come se non lo sapesse…

– evitate, di sera, giochi o situazioni che possano eccitare o agitare i bambini;

aiutatelo ad addormentarsi da solo dopo un breve momento di compagnia per la buona notte: bastano dieci-quindici minuti, non serve stare con lui ore… Se già questa conquista è avvenuta siete stati molto bravi! Diversamente è un passaggio importante, sia perché il bambino viva con fiducia questo momento ed il sonno notturno, sia perché favorisce le sue progressive autonomie. Gli va spiegato di giorno (se è piccolino lo capirà con i fatti) e poi, con serenità, va messo in atto, dolcemente, con tutti gli accorgimenti del caso (lucetta, acqua sul comodino, cameretta accogliente, copertina bella, …). Se vi chiama (e lo farà…) tornerete per tranquillizzarlo, ma senza prenderlo in braccio. Basterà qualche carezza e la vostra voce dolce e rassicurante, senza tanti discorsi  che lo terrebbero più sveglio. Poi uscite dalla stanza. Fate così per tutte le volte necessarie (… lo so, può essere molto impegnativo ed esasperante, soprattutto se il bimbo è molto tenace… Ma, in qualche caso può bastare una notte o due), finché il bambino capirà che è ora di dormire!

se vi chiama di notte l’atteggiamento da adottare è lo stesso appena descritto per la fase di addormentamento;

– se vuole dormire nel lettone: chiaritevi bene le idee per capire se volete davvero modificare le cose! Se vi sentite pronti iniziate con lo spiegargli che lui ha il suo lettino, che il lettone è di mamma e papà e che grandi e piccoli non dormono insieme (usate vari motivi oggettivi dicendogli che “l’ha detto il dottore”: di salute, di spazio per dormire, mal di schiena, …). Usate anche un disegno che chiarisca il concetto, soprattutto se è piccolino. Poi mettete in atto le indicazioni dei due punti precedenti (sull’addormentamento e sui risvegli). Una volta iniziato, cercate di non tornare indietro, se no sarà più difficile ricominciare.

23 aprile 2018