BAMBINI E EMERGENZA SANITARIA: AFFRONTARLA CON EQUILIBRIO E POSITIVITÀ

Stiamo vivendo un periodo in cui la sicurezza globale è turbata dagli eventi collegati all’emergenza da Coronavirus. Tutti noi ascoltiamo le notizie che man mano arrivano e che mutano, si può dire, di ora in ora, con apprensione e senso di smarrimento. Capiamo di dover modificare le nostre abitudini in modo significativo senza recriminare. Ascoltando le direttive del governo e affidandoci al parere degli esperti e di chi è preposto a tutelare la sicurezza nazionale e individuale.
Rispettare le norme
Inizialmente eravamo impreparati ma, giorno dopo giorno, abbiamo imparato – o stiamo cercando di farlo – a seguire le norme che ci vengono ripetute quotidianamente. Per evitare situazioni di possibile ulteriore contagio, dobbiamo rispettarle. Non è il momento dei se e dei ma. Dobbiamo sforzarci tutti di considerarci parte attiva di un meccanismo che, per funzionare bene, deve essere ben oliato e integro in ogni suo elemento. Ognuno di noi può fare la differenza: nel bene e nel male.
Scuole chiuse e figli a casa
Si sta protraendo la chiusura delle scuole. Dopo un iniziale periodo in cui interessava solo alcune parti d’Italia e con scadenze abbastanza ravvicinate, si è ampliata a tutto il territorio nazionale con un termine temporale più lungo. Una situazione nuova, inaspettata e inimmaginabile solo un paio di mesi fa. Una situazione che ha costretto moltissime famiglie a far fronte ad una riorganizzazione forzata della propria routine, dei propri impegni e delle priorità. Con un grande sforzo e impegno di energie per sostenere complicati equilibrismi.
Cosa sta accadendo? I dubbi e le incertezze
Inizialmente è molto probabile che tutti gli studenti, bambini e ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado, siano stati contenti di questa pausa piovuta dal cielo, di questa vacanza inattesa. Ma credo che, con il passare del tempo ed il sommarsi delle notizie, anche loro siano disorientati e stiano provando una certa preoccupazione. Le abitudini sociali cambiano, vengono ridotte dalla mancata frequenza della scuola, dei corsi sportivi o culturali, dal dover rimanere a casa il più possibile. È naturale che anche loro si stiano facendo molte domande, stiano cercando di capire cosa sta accadendo. Che captino informazioni più o meno corrette e provino a decifrarle e ad assimilarle nel loro sistema di conoscenze.
La gestione di condizioni straordinarie
I genitori e gli adulti che in questo momento sono in contatto con minori in età scolare o con giovani studenti, hanno un compito di difficile soluzione. Quello di affrontare l’emergenza ed i propri timori proteggendo il più possibile i bambini ed i ragazzi. Hanno un ruolo importante che può essere giocato con positività per sostenere in modo sereno e tranquillizzante il benessere di tutti.
Provare a considerare questa situazione anomala come un’opportunità di crescita individuale e famigliare, è un esercizio di responsabilità e creatività. Servono disciplina e immaginazione, adattamento e capacità di evoluzione.
Sì… ma come fare? Suggerimenti e qualche indicazione
L’informazione e l’esempio:
– Per prima cosa è importante spiegare bene ai figli perché sono state chiuse le scuole, con parole adatte all’età di ciascuno. Usando chiarezza e buon senso, in modo che anche i più piccoli possano capire meglio cosa sta accadendo. Per essere certi di avere le informazioni corrette sul tema della salute e non rischiare di farsi fuorviare da commenti o notizie errate, è utile consultare il Sito ufficiale del governo: http://www.salute.gov.it/
Pensare di proteggere i figli tenendoli all’oscuro di tutto è ingenuo oltre che potenzialmente dannoso. I bambini captano ciò che accade intorno a loro e intuiscono – dagli atteggiamenti, dalle mezze frasi, dai silenzi improvvisi, … – che qualcosa non va. Se non sanno che cos’è, possono anche immaginare motivi ben più gravi e pericolosi.
– Le notizie che si sentono in televisione vanno filtrate per i bambini. Ponendo attenzione, ad esempio, ad evitare il più possibile che vedano telegiornali che potrebbero allarmarli inutilmente. Le informazioni vanno decodificate da parte dei genitori per fornire dei criteri di comprensione adeguati. Con i bambini più grandi e i ragazzi è possibile ed auspicabile una riflessione più articolata. In modo da far emergere ciò che hanno compreso ed aiutarli ad orientarsi nel valutare il significato della situazione attuale. È un’occasione di dialogo e apertura mentale preziosa.
– Dare ai figli il buon esempio nel seguire le regole che arrivano dal governo, i decaloghi di comportamento adeguato. Usare le precauzioni che ci vengono ripetute da tutti i media e che preservano ciascuno di noi dal rischio del contagio.
La vicinanza emotiva:
– La forma di protezione migliore per i figli arriva innanzi tutto dal modo in cui i genitori riescono ad affrontare questa emergenza. Più gli adulti si mostrano tranquilli e capaci di tenere sotto controllo emozioni e gestione quotidiana, più trasmettono tranquillità e sicurezza a bambini e ragazzi.
– Ascoltare i figli per capire cosa pensano, come vivono la situazione per accogliere le loro emozioni, dar voce ad esse, aiutarli a rielaborarle ed gestirle.
– Il tempo che si può trascorrere insieme, a casa, per molte famiglie in questo periodo aumenta o, quanto meno, cambia caratteristiche. Chi può stare a casa con i figli sperimenta con loro nuove dimensioni della quotidianità, tempi più rilassati, abitudini nuove da creare. Riuscire a godere di questo tempo inaspettato ed a ritrovarsi come “famiglia” diventa o può diventare un’opportunità. Normalmente è possibile solo durante i periodi di vacanza, che non sempre, peraltro, vengono vissuti nel modo idilliaco che tutti sognano per un anno intero. Quello di poter stare insieme con calma, con del tempo a disposizione, divertendosi sempre.
– Per i genitori che purtroppo non hanno questa possibilità e devono destreggiarsi tra nonni, baby sitter, permessi dal lavoro e quant’altro, questo periodo porta una grande complessità ed una sfida quotidiana. Oltre a cercare di far funzionare tutto il sistema famigliare in modo funambolesco desiderano anche far vivere ai figli tutte queste variazioni e spostamenti (spesso anche tra abitazioni diverse) nel modo più sereno possibile. Ancora una volta, questa serenità dipenderà dallo stato d’animo degli adulti, dal loro modo di affrontare l’emergenza. La capacità dei genitori di rassicurare e cogliere ogni momento opportuno per parlare con i figli, rispondere alle loro domande, renderli partecipi e protagonisti il più possibile anche di qualche scelta logistica che li riguarda, darà spessore e significato a quanto sta accadendo, passerà messaggi profondi di forza d’animo, flessibilità, coraggio.
– Se ci sono nonni che devono evitare contatti con il resto della famiglia perché, per qualche motivo, sono più a rischio in caso di contagio, si può cercare di mantenere attivo il rapporto dei bambini con loro. Naturalmente lo si fa già per telefono e in diversi casi anche tramite videomessaggi. Una bella possibilità è anche quella di far avere ai nonni qualche letterina che i nipotini vogliono scrivere per loro o qualche bel disegno che i genitori potrebbero recapitare nella cassetta della posta quando vanno a fare la spesa o spedire, se i nonni sono più lontani. Può essere un bel modo di far sentire la propria vicinanza ed il calore che i bambini sanno trasmettere con la loro sensibilità e fantasia.
L’organizzazione e lo svago:
– Mantenere una routine quotidiana è importante per i bambini ed i ragazzi, per sostenere buone abitudini e non disorientarsi. Stabilire degli orari regolari, per alzarsi il mattino – pur concedendo di dormire un po’ di più – e di coricarsi la sera, aiuta ad organizzarsi per i compiti, lo studio e lo svago. Diversamente si rischia di sopravvalutare il tempo a disposizione, di procrastinare troppo le attività sgradite e di lasciarsi andare alla noia o di passare molto più tempo con televisione e videogiochi. Questa può essere, invece, un’occasione per tutti di mettersi alla prova, per aumentare l’autocontrollo, per imparare a gestire meglio il proprio tempo. L’autostima ne trarrà beneficio.
– Approfittare di questo tempo insieme per arricchire i dialoghi, per riscoprire giochi da fare insieme, letture, attività domestiche da condividere (cucinare insieme, partecipare a mantenere in ordine e pulita la casa, dare una mano per piccole incombenze quotidiane, …), vedere qualche film che piaccia a tutti, ascoltare musica, fare ginnastica insieme… Ma quando ricapita? Perché non farlo diventare un tempo desiderato e di qualità?
– Anche il tempo individuale va però salvaguardato. Ogni membro della famiglia ha interessi diversi dati dall’età e dalla propria indole e si può cercare il più possibile di seguirli. Essere tutti a casa, per giorni e giorni non vuol dire, necessariamente, dover fare tutto, ma proprio tutto, sempre insieme. Diventerebbe una forzatura che rischierebbe di saturare i rapporti. Se ognuno rispetta i tempi e gli spazi degli altri si crea un circolo virtuoso che permette sia di “decantare” rispetto a troppa e non abituale vicinanza, sia di far vivere e comprendere ai più piccoli che ogni tanto, giocare o stare un po’ da soli – nella sicurezza della propria casa e della presenza degli adulti – è una scoperta interessante, che li farà sentire più capaci e autonomi.
Per trovare consigli e idee su attività, giochi e letture da proporre ai figli in questo periodo potete vedere precedenti articoli di questa sezione – “Pedagogia quotidiana per genitori” – ed anche nella sezione “Pedagogia in pillole”.
11 marzo 2020
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