2) I VOSTRI RACCONTI, da Genitori Narratori…

2) I VOSTRI RACCONTI, da Genitori Narratori…

Cari genitori, state rispondendo alla mia proposta (vedi i link in fondo alla pagina) di inviarmi i vostri racconti in questo periodo di “convivenza forzata” a causa dell’emergenza sanitaria.

Ecco per voi anche il contributo di Matteo, un  papà che ci racconta come, ogni giorno, trascorre le ore in casa con sua figlia, tra lavoro e giochi… Lo ringrazio molto per aver voluto condividere con noi le sue esperienze. 

“Salve, vorrei raccontarvi come passiamo le giornate casalinghe io e mia figlia Bianca, che ha 5 anni, mentre la mamma, che lavora in un supermercato, deve stare fuori casa molte ore. L’azienda per cui lavoro io mi ha dato la possibilità di lavorare da casa con lo “smart working” e così cerco di barcamenarmi tra il computer e l’attenzione alla bambina. Vi assicuro che non è una cosa facile, ma forse molti di voi già lo sanno, mentre per me è una novità e mi sto inventando ogni giorno qualcosa di nuovo per farla divertire e passare il tempo. Spero che vi possa interessare.

Devo dire che mia moglie mi ha dato diverse idee, preoccupata com’era di aiutarci anche quando lei non era con noi. Perciò mi ha fatto una specie di mini corso su tutti i giochi preferiti dalla nostra bambina, i cartoni che guarda più volentieri, i libretti e le storie che le piacciono di più e, ovviamente, cosa cucinarle e come. A parte il fatto che molte di queste cose le sapevo già, dato che sono un papà molto attento (me lo dico da solo, ma so che lo pensa anche mia moglie), lei mi ha talmente riempito la testa di informazioni che, alla fine, ho sperato di ricordarmi qualcosa. Soprattutto contavo sul fatto che Bianca, che è parecchio sveglia, mi avrebbe aiutato a scegliere cosa le piace.

Anche noi, come ho letto dal racconto della mamma Olivia (e come sentiamo raccomandare spesso), ci siamo dati degli orari regolari: io per forza, dato che devo anche lavorare; per la bambina abbiamo deciso di scandire la giornata in modo abbastanza chiaro, tra risveglio-attività-pasti, ecc.

Per fortuna Bianca è ancora alla scuola dell’infanzia, perciò la mattina la lascio dormire un po’ di più rispetto a quando andava a scuola e quello, per me, è un momento in cui riesco a lavorare senza interruzioni. Inoltre, per fortuna, non ha compiti da fare, né deve studiare, anche se le sue maestre hanno preparato dei video per essere vicine ai bambini, con proposte di disegni, giochi, filastrocche, ecc., che lei già conosce e che le tengono un po’ compagnia. Lei sembra aver capito abbastanza del perché deve stare a casa da scuola e perché non possiamo uscire. Ci fa tante domande e noi cerchiamo di risponderle nel modo più chiaro possibile. 

Quando la sveglio mi dedico a lei per la colazione e i preparativi per lavarsi e vestirsi, anche se lei vorrebbe rimanere in pigiama. Magari va bene anche una tuta, ma, secondo me, se sta in pigiama, le rimane addosso una specie di pigrizia o l’idea di farsi coccolare tutto il giorno e non è quello che potrei fare, né che la aiuterebbe a stare bene. Poi io le propongo due o tre attività tra quelle che le piacciono e Bianca sa che ne può scegliere una alla volta. Io e la mamma le abbiamo spiegato che io, oltre a stare con lei, devo anche lavorare e che qualche momento lei potrà giocare vicino a me ma io non potrò darle troppa attenzione. Mentre, ogni tanto, potremo giocare insieme o fare qualcosa di interessante noi due.

Qualche attività la fa con me, ad esempio l’ascolto di una fiaba o un racconto che io le leggo oppure con le costruzioni e lei ha deciso di costruire una bella casetta e di metterci anche il giardino. Perciò le ho detto che, quando sarà pronta, coloreremo dei fogli di verde per fare il giardino, e che, con carta o cartoncino, potremo preparare anche alberi, cespugli, vasi di fiori… Quello che vorrà. E questa idea le è piaciuta tantissimo, al punto che, mentre io sto lavorando, lei va avanti anche da sola nel nostro progetto della casa.

Un’altra cosa che le piace tanto è quando la faccio sedere vicino a me mentre sto al mio PC. Lei ha il suo tavolino dove abbiamo sistemato un PC fatto con il cartone, con schermo e tastiera disegnati. L’abbiamo fatto insieme ed era entusiasta all’idea di “lavorare insieme al papà”. Abbiamo creato anche un cellulare, sempre con il cartone. E con fogli, matite e pennarelli, “prende appunti” e “disegna progetti”. Telefona, batte sulla tastiera e io la chiamo “cara collega”, al che Bianca si gongola e sta seduta volentieri tutta intenta nel suo “lavoro”.

Ora concludo, perché è meglio che torni al lavoro. Bianca vi saluta ed è molto orgogliosa che vi abbia raccontato le nostre giornate. Un grande augurio a tutti di stare bene e trascorrere in modo sereno questo strano periodo.”

Ringrazio tanto Matteo e sono sicura che i suoi suggerimenti ed il suo modo di affrontare una situazione così inconsueta saranno utili e di ispirazione per molti di voi. Aspetto i vostri racconti. 

Ecco i link:

http://www.educazionequotidiana.it/pedagogia-quotidiana-per-genitori/genitori-narratori-volete-raccontare-le-vostre-giornate/(si apre in una nuova scheda)

http://www.educazionequotidiana.it/pedagogia-quotidiana-per-genitori/i-vostri-racconti-da-genitori-narratori/(si apre in una nuova scheda)

13 aprile 2020