1) I VOSTRI RACCONTI, da Genitori Narratori…

1) I VOSTRI RACCONTI, da Genitori Narratori…

Cari genitori, state raccogliendo la mia proposta (vedi il link in fondo alla pagina) di inviarmi i vostri racconti in questo periodo di “convivenza forzata” a causa dell’emergenza sanitaria.

Pubblico volentieri il contributo di Olivia, una mamma che ci racconta con grande generosità come, ogni giorno, trascorre le ore in casa con i suoi figli… La ringrazio molto per aver voluto condividere con noi le sue esperienze. 

“Buongiorno a tutti, ho accolto con piacere questa possibilità di raccontare le nostre giornate in famiglia, anche come possibilità di sfogarmi. Non so voi, ma io, con due figli maschi in età di scuola primaria (10 e 8 anni), ho messo in atto qualsiasi idea che mi è venuta in mente su come trascorrere il tempo in casa da quando le scuole sono chiuse. Volente o nolente, ho dovuto tirar fuori un’inventiva che non sapevo neanche di avere.

Io e mio marito, ci siamo detti: meglio organizzarci e puntare sul buon umore. Altrimenti sono guai… Lui deve ancora andare al lavoro, mentre io sono a casa e quasi quasi un po’ lo invidio, ma è molto presente con noi lo stesso. Il tardo pomeriggio – quando rientra – e la sera, devo dire che è bravissimo con i bambini. Loro non vedono l’ora di rivederlo, anche se lui ha, purtroppo, dovuto mettere il veto agli abbracci per cautela. Questo è uno degli ostacoli più difficili da superare in questo periodo, soprattutto da parte dei bambini. Ma, con le nostre spiegazioni, anche se magari non proprio alla prima ripetizione, alla fine hanno capito. E, con grande sforzo, si trattengono, come due soldatini sull’attenti (e mi fanno una tenerezza!). 

Devo dire che da bambini vivaci quali sono, mettono in atto tutte le varianti possibili. Fanno buffi saluti col gomito, con i piedi, con le ginocchia, con il sedere e, che siano benedetti!, ridono a crepapelle.

Devo dire che io e il papà li abbiamo coinvolti dall’inizio. Abbiamo dato tutte le spiegazioni necessarie e utili perché anche loro si rendessero conto che “in un momento di emergenza ci si comporta di conseguenza!”. Tutti insieme abbiamo trovato questo proverbio con la rima, che è diventato il motto della nostra famiglia. Ai bambini piace tantissimo. Lo abbiamo scritto e appeso in bella mostra sul frigorifero. 

Ci sono voluti alcuni giorni perché capissero e soprattutto accettassero le nuove regole. Non nascondo che abbiamo avuto diversi momenti critici, in cui i due fratelli si sono coalizzati con capricci e insistenze esasperanti. È stato proprio difficile non farsi scappare la pazienza. Ma ci siamo imposti di mantenere la calma, di ascoltare le loro recriminazioni e capirle. Di ri-spiegare man mano perché non si poteva uscire, perché si doveva studiare anche se le scuole erano chiuse, ecc. (calma, calma, moltissima calma!). Poi, i nostri due temerari, vedendo che noi genitori non cedevamo, si sono messi tranquilli ed hanno iniziato a collaborare (Fiuuuu!!! …).   

Abbiamo cercato di dare una routine quotidiana, per non dover improvvisare o ripetere ogni giorno le stesse raccomandazioni. La nostra com’è? Quella di molte famiglie, penso: 

– la mattina: anche l’orario della sveglia ha richiesto una serie di spiegazioni/contrattazioni, ma abbiamo voluto dare degli orari regolari. Tra la visione di qualche video che ogni tanto arriva dalle loro insegnanti (che sono bravissime!), i compiti (tantissimi!) e un po’ di studio (pure quello parecchia roba…), il tutto con il mio aiuto (Aiuto!), il tempo vola. O, per meglio dire, non basta nemmeno, perché – e lo dico piano, anzi, no, forte – Sbaglio O Hanno Da Fare Per Scuola Più Di Quando Ci Andavano? Mah! In ogni caso siamo occupatissimi per qualche ora. Io ogni tanto mi sgancio per preparare il pranzo e per prendere fiato.

Genitore/Insegnante è una combinazione complicata. Ma abbiamo fatto un bel patto noi tre. Niente storie, rispettare gli orari, concentrarsi, pause ogni mezz’ora/tre quarti d’ora circa e non continuamente. Devo dire che, sarà il periodo strano che stiamo vivendo, che li ispira, ma, tranne qualche mattina in cui a turno fanno una maggiore fatica a svegliarsi, mi sembrano entrambi più responsabili e vedo che cercano di fare la loro parte per far funzionare le cose. 

– il pomeriggio: beh, lì abbiamo dovuto fare ben più di un patto, per evitare che i nostri figli pensassero di poter passare tutto il tempo a vedere la televisione o a giocare con i videogiochi. Abbiamo dato il via alle idee per trovare giochi da fare in casa (hanno la fortuna di giocare volentieri insieme e di farsi molta compagnia e questo facilita le cose anche per noi), che non fossero “a rischio vetri delle finestre” (come il calcio o il baseball…). 

I giochi da tavolo sono venuti in nostro soccorso: ho scovato la scatola del Monopoli (ve lo ricordate?) e, per ora, questo gioco ha parecchio successo. Ho tirato fuori anche la dama (perché non l’avevamo mai proposta ai nostri figli?) e una sera, insieme al papà, gliel’abbiamo mostrata e spiegata e gli è piaciuta moltissimo. Anche il tris da giocare sul retro della scacchiera li diverte tanto. Sono diventati bravissimi e ogni tanto ci giocano anche loro due da soli (Evvai!). E le carte da gioco? Vogliamo parlarne? Sepolte da anni in un cassetto le abbiamo ripescate (idea di mio marito, perché non mi hanno mai entusiasmata). Ci divertiamo (sì, anch’io, lo ammetto) tutti e quattro, soprattutto nel fine settimana e parliamo, ridiamo… Devo dire che, anche le carte stanno diventando un gioco abituale tra i due fratelli, in autonomia. Così, io riesco pure a ritagliarmi dei momenti per me. Posso sbrigare diverse faccende e preparare la cena sapendo che i miei due pargoli sono occupati in attività sane e stimolanti. Che pacchia!

Perché non abbiamo considerato fino ad ora questo tipo di giochi? Ce lo siamo chiesto. Ci siamo resi conto che, con le corse di ogni giorno, è stato più semplice e veloce lasciare che i bambini giocassero con i videogiochi o vedessero molta televisione, anche se ci pareva di averne regolato gli orari. Invece ora loro stanno scoprendo modi di giocare più lenti, in cui si divertono in modo attivo e sono concentrati e in cui usano tutte le dita delle mani. Insomma: un bel passo avanti, o no? Penso che, anche quando tutta questa faccenda dell’emergenza sarà passata (speriamo presto!) ci rimarrà la voglia di passare il tempo in molti modi diversi e… tradizionali. Grande scoperta per i nostri bambini!”

Grazie di cuore, Olivia! E complimenti a te e a tuo marito! Sono sicura che molti genitori troveranno interessanti e utili le vostre idee e la vostra organizzazione quotidiana. Buon proseguimento!  

Aggiungo che, questo tipo di giochi, può essere proposto anche a dei figli preadolescenti: provare per credere! Per esempio si potrebbe spiegare loro anche il gioco degli scacchi, che è molto utile sia per molte competenze logiche e cognitive, sia per allenare l’autocontrollo.

Ecco il link:

http://www.educazionequotidiana.it/pedagogia-quotidiana-per-genitori/genitori-narratori-volete-raccontare-le-vostre-giornate/

05 aprile 2020