PAROLE PER PENSARE: SGUARDO

PAROLE PER PENSARE: SGUARDO

Pensa allo sguardo profondo e attento di un bambino, anche piccolo, che ha in sé la forza di una saggezza antica, incomprensibile eppure immediata, quasi sacra. Ti osserva, ti fissa in silenzio (non sa ancora parlare magari) e ti senti compreso, “sondato” e analizzato fino al tuo nucleo più vero. Il suo sguardo va al di là della tua esperienza con altri sguardi, altre relazioni e annulla qualsiasi tua possibilità di “svicolare” o fingere… Davanti a lui ti senti nudo, quasi inerme, attratto come da una calamita, tanta è la potenza di quel semplice, pulito, ingenuo, nuovo, e unico sguardo.

Uno sguardo per te

A volte uno sguardo ti fa sentire davvero visto, ti dà l’idea di un’attenzione totale e profonda da parte di qualcuno, la sensazione di essere quasi fisicamente abbracciato. Se poi, quel qualcuno è la persona del cuore, il partner o colui/colei con cui sta nascendo un sentimento, un suo sguardo può cambiarti la giornata. Può farti sentire perduto e cambiarti anche la vita.

La magia dello sguardo

Uno sguardo, spesso, comunica meglio di molte parole, fa passare messaggi immediati, intenzioni e sfumature talmente raffinate da poter difficilmente essere descritte. Gli occhi e la mimica del viso ci raggiungono in modo diretto, ci segnalano qualcosa di inequivocabile, che magari dura la frazione di un secondo. A volte non ne siamo sicuri o il segnale ci arriva al di sotto del nostro livello di percezione, ma possiamo coglierlo se siamo interessati e se prestiamo attenzione.

Sempre che non arriviamo ad auto-ingannarci, convincendoci di aver visto in quello sguardo chissà che… ma questa è un’altra storia.

Gli occhi non mentono

Se con le parole si può mentire, perché contengono anche molta ombra e possono mascherare bene sentimenti e intenzioni, con gli occhi non ci si riesce. Almeno, la maggior parte di noi non ci riesce. Se un sorriso è sincero, è accompagnato anche dall’espressione degli occhi, occhi che “sorridono”; ma se non lo è, gli occhi facilmente lo “smascherano”.

Ci deve essere coerenza tra le comunicazioni non verbali perché risultino credibili. Diversamente l’altro avrà una sensazione che non lo convince, di diffidenza e sentirà, magari senza rendersene conto, una stonatura nell’interazione e nello scambio.                 

Mascherine e sguardi

Quanto sono stati e sono importanti gli sguardi che abbiamo incontrato e ancora incrociamo da quando tutti dobbiamo indossare la mascherina? Abbiamo comunicato più che mai con gli occhi che sapevano trasmettere il nostro sorriso nascosto da quello schermo necessario. Siamo riusciti a trasmettere il nostro disappunto, l’interesse, la partecipazione emotiva ai diversi stati d’animo, semplicemente con lo sguardo.

Forse lo abbiamo riscoperto, giocoforza, riuscendo a caricarlo di significati talmente densi e profondi come forse non avevamo mai fatto prima, se non in momenti particolari.

Ho la sensazione che l’abbiamo espresso ed osservato con più attenzione, anche con persone estranee, per strada, al supermercato, in coda per qualche pratica. In situazioni che forse, prima… prima, non ci avrebbero trovati così pronti a coglierne l’importanza e la bellezza, il significato così immediato di condivisione anche di un momento fugace.

I bambini e gli sguardi

I bambini, anche quelli piccoli, sono molto sensibili, come sappiamo, agli sguardi e alla mimica facciale e in questo lungo periodo con le mascherine lo hanno dimostrato ancora.

Mi è capitato più volte in varie situazioni, ad esempio in libreria, camminando o facendo la spesa, di incontrare lo sguardo di un bimbo piccolo nel suo passeggino. Di averlo guardato sorridendo e pensando le prime volte che, mannaggia, quella mascherina avrebbe impedito o distorto la mia comunicazione.

Ho invece provato ogni volta il piacere – direi quasi la gioia – di vedere quel bambino osservarmi con attenzione e poi rispondermi con il suo sorriso.

I bambini, anche molto piccoli – che siano benedetti! –  ci dimostrano ogni volta, in ogni situazione, che noi adulti spesso ci preoccupiamo inutilmente. Che ci complichiamo la vita con pensieri-ragionamenti-deduzioni-illazioni spesso davvero sterili o futili, sprecando solo tempo ed energie.

Vanno diretti al nocciolo della comunicazione, senza filtri, senza sovrastrutture di alcun tipo e basta una loro occhiata per mostrarcelo. Il loro sguardo limpido, è qualcosa di straordinario ed insostituibile, dà significato ad ogni incontro, acuisce la nostra sensibilità e va sempre oltre.

09 giugno 2021