PAROLE PER PENSARE: CURIOSITÀ
Significati diversi
La parola curiosità può essere intesa in modi diversi, con connotazioni positive o anche negative.
Essere curiosi di conoscere, sapere e scoprire, di usare ed affinare i nostri sensi, di capire, di informarsi, di approfondire… Può significare la volontà di migliorare, di modificarsi ed evolvere.
Ma può anche rappresentare l’intenzione di impicciarsi, di sbirciare o sentire qualcosa che non ci riguarda. Di voler sapere i fatti degli altri per un interesse pettegolo o addirittura morboso.
Differenze di significati… curiose.
Curiosità vitale e positiva
In questo spazio voglio però parlare solo della curiosità sana, vitale, creativa. Quella che spinge a osservare, chiedere, leggere, studiare, esplorare per saperne di più.
Quella curiosità che fa sì che un bambino smonti il suo giocattolo per scoprire com’è fatto, per sondarne i segreti. O che lo spinge a chiedere i suoi mille “perché?”. Quella che lo sostiene negli apprendimenti, nell’ascoltare ed imparare il linguaggio. Nel drizzare le orecchie per ascoltare “i discorsi dei grandi” o il segnale d’inizio del suo cartone preferito.
La curiosità colora la motivazione ad ascoltare fino in fondo un racconto o una fiaba, per sapere come va a finire. A chiedere ad un coetaneo come si chiama, ad ascoltare la maestra che spiega qualcosa di nuovo ed interessante da conoscere e da comprendere.
Rimanere curiosi della vita
A volte incontriamo una persona anziana, anche molto anziana, che si interessa del mondo. Che fa domande su ciò che accade, che ama ascoltare musica o vedere un film, che legge o ascolta qualcuno che legge per lei. Desiderosa di imparare ancora e ancora, possibilmente di viaggiare e vedere luoghi mostre o musei, incontrare persone nuove, di crescere e migliorare ancora.
Siamo di fronte ad una persona curiosa della vita, di custodire e alimentare il suo patrimonio culturale e di esperienze. Siamo di fronte ad una grande possibilità di rimanere integri nel proprio nucleo vitale. Di rimanere intimamente giovani, anzi, di continuare ad essere ancora un po’ bambini.
Lo vediamo nei suoi occhi
Lo vediamo nei suoi occhi: un guizzo veloce dello sguardo e una luce accesa di interesse (che spesso non troviamo in persone ben più giovani, ahimé…). Scintille che ci segnalano “Sono attento… Voglio saperne di più… Sono interessato…” … “Sono vivo”.
La curiosità è un alimento per l’anima, un nutrimento della forza vitale.
Impariamo dai bambini
I bambini sono naturalmente curiosi e a volte possono risultare insistenti, anche impegnativi con la loro voglia di sapere tutto e con le loro domande. Ma la curiosità è una delle caratteristiche più utili e più fertili per la loro evoluzione.
Non spegniamo quella scintilla! Alimentiamola e sosteniamola con spiegazioni, offrendo loro opportunità di fare esperienze, di provare incanto per una nuova scoperta. Di farsi e farci domande a cui trovare delle risposte.
Imitiamoli
Ricordiamoci di imitarli un pochino, di rimanere in parte bambini per tenere viva la voglia di incontrare e conoscere altre persone e altre esperienze. La voglia di informarci, di cercare risposte e soluzioni alle mille domande e sfide che ogni giorno la realtà ci pone davanti.
Guai a soffocare la curiosità! Soffocheremmo quella scintilla che è rimasta viva sotto i tanti strati di quella patina opaca che gli anni portano inevitabilmente con sé. Accompagnati, purtroppo, da disincanto e spesso da cinismo o rassegnazione.
Teniamo viva quella scintilla
Non rischiamo di coprire e sopire quella fiammella. Diamole ossigeno, facciamola guizzare nella mente e nel nostro sguardo. Procediamo fiduciosi e attenti nella nostra costante ed interessante ricerca e godiamoci il viaggio!
26 gennaio 2020
You must be logged in to post a comment.