PAROLE PER PENSARE: ATTESA
L’attesa preziosa
Attendere qualcosa di bello, di desiderato, di pensato anche a lungo. Quanto è preziosa l’attesa! Quanto contiene già in sé il pregustare ciò che stiamo aspettando. Ciò che desideriamo lo immaginiamo, ce lo rigiriamo nella mente più e più volte osservandone le diverse possibilità, rendendolo reale e nostro, già nostro.
Sarà l’attesa di un bimbo, l’attesa di una persona cara, di un evento, di ricevere un regalo, di fare un regalo, di realizzare un progetto. Di sentire le parole che vorremmo, di dire le parole che abbiamo pensato magari a lungo.
Sarà l’attesa dell’inizio di qualcosa di bello o della fine di qualcosa di brutto (non consideriamo, in questo momento il viceversa…).
L’abitudine all’attesa
Eppure non siamo più abituati all’attesa. Né noi né, tantomeno, i bambini. Viviamo nel qui e ora, con il tutto e subito. Bruciamo tappe, consumiamo oggetti e tempo con la fretta di ottenere ciò che vogliamo. Spesso ci neghiamo quel piacere lento, antico, languido, di costruire qualcosa, di raggiungere piano piano il nostro obiettivo, di conquistarlo e di goderne finalmente i frutti.
Un piacere da ritrovare
Ritroviamo questo piacere! Concediamoci il lusso di saper aspettare e mostriamo ai bambini che lo sappiamo fare! Aiutiamoli ad attendere un pochino e poi, mano a mano, un po’ di più.
Usiamo la parola “Aspetta!”, come invito, aiutandoli a trovare il significato di ciò che stanno facendo. Attendiamo insieme a loro, sostenendoli con la nostra presenza e le nostre parole. Non rendiamo loro e noi schiavi della loro impazienza, che noi per primi fatichiamo a sostenere e che può essere fonte di stress. Recuperiamo invece la pazienza, grande parola da rispolverare.
Abituiamoli gradualmente a “tollerare la frustrazione” dell’attesa, a “differire la gratificazione”, come si dice in un linguaggio pedagogico e psicologico. Ma facciamo loro scoprire anche il bello dell’attesa. Quell’eccitazione che deriva dal pregustare quello che accadrà tra poco o anche tra molto tempo. Tra due o dieci minuti o tra due o dieci giorni, ma accadrà!
Soffermiamoci ad ascoltare ciò che proviamo, ad apprezzare anche i momenti ed il tempo che ci conducono al nostro obiettivo e… facciamoci trovare pronti!
28 dicembre 2019
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