STORYTELLING DEL LIBRO SUL CIBO ED I SUOI VISSUTI EMOTIVI E SIMBOLICI.
Riporto alcuni brani tratti dal mio libro “Cibo e nutrimento: oltre l’appagamento di un bisogno. Assaggi in parole” per raccontare com’è nata, diverso tempo fa, l’idea di scrivere un testo di questo tipo.
Un “…pensiero folgorante nella sua semplice ma ineluttabile verità, apparso alla mia mente mentre rompevo il guscio di una noce, ha originato il nucleo da cui è nata l’idea per la mia ricerca: sarei stata la prima persona al mondo e l’unica ad aprire questa noce o ancora a sbucciare questa arancia o il guscio di quest’uovo. Nessun altro prima di me ne aveva violato l’interno. Un gesto così semplice, conosciuto e frequente contiene in sé qualcosa di misterioso, irripetibile e quasi sacrale.”
“…Questo testo era nato in buona parte diversi anni fa, nel 2000 per la precisione, per motivi di formazione professionale, in un percorso di studio dell’Immaginario e della Comunicazione Simbolica in Pedagogia e Terapia. Poi, come spesso accade, è rimasto lì, paziente, nel cassetto del mio studio e ogni tanto lo riprendevo in mano per rivedere alcuni aspetti che diventavano utili nel mio lavoro di pedagogista, in qualche consulenza a genitori sulle dinamiche familiari. Sì, perché il rapporto con il cibo, quando si parla di genitorialità, entra spesso in gioco nelle relazioni con i figli.”
Vi racconto però com’è stato che sono arrivata a pubblicarlo:
durante un volo di ritorno da Londra qualche tempo fa, dove ero stata ospite di carissimi amici, mi sono trovata a sedere vicino ad un uomo con cui, spontaneamente, a partire dai soliti convenevoli tra vicini di sedile, si è avviata una bellissima conversazione sui viaggi, il lavoro, i cambiamenti di vita, dato che lui tornava da un viaggio di lavoro, dopo aver cambiato totalmente professione in seguito alla chiusura dell’azienda dove lavorava precedentemente. Il suo nuovo lavoro riguardava l’ambito, meraviglioso ed in grande espansione, del vino.
Così, da un discorso più generale sulle possibilità di seguire strade attraenti per crearsi opportunità di crescita professionale e personale, gli ho parlato della mia passione per la scrittura e di questo “libro nel cassetto” che parlava di cibo (non però di ricette…) sotto vari aspetti emotivi, simbolici, culturali, ecc. Lui, entusiasmandosi per questo argomento, così, senza alcun altro interesse che non fosse il piacere di una pur breve condivisione, come solo tra due estranei può accadere talvolta, mi ha incoraggiata a pubblicarlo! Poi, ormai atterrati, ha voluto darmi il suo biglietto da visita perché potessi fargli sapere come fosse andata. Bellissimo, no?
Appena tornata a casa, rimotivata da quella interessante ed inaspettata chiacchierata, ho ripreso quel testo e mi sono messa a rileggerlo, correggerlo, togliere alcune parti, aggiungerne altre,… finché ha preso la forma che oggi potete vedere.
Quello stesso mese, in una serata tra care amiche, ho raccontato questa esperienza chiedendo se qualcuna di loro avesse qualche suggerimento da darmi per poter pubblicare il mio libro e una di loro mi ha dato, qualche giorno dopo, il riferimento della Casa Editrice What, con cui poi ho iniziato la mia avventura editoriale.
Naturalmente, una volta pubblicato, ho mandato una mail al mio vicino di posto in aereo per informarlo dell’esito della nostra conversazione!
“…sento che il cibo esercita su di me una seduzione mentale oltre che sensoriale, bizzarra. Mi è capitato innumerevoli volte e mi accade ancora, di avvertire all’improvviso il sapore di un cibo particolare che amo molto, così: dal nulla. Mi succede con diversi piatti e mi pare di averli lì davanti a me e di poterli assaggiare. Quasi in una sorta di illusione gustativa. Fantastica, peraltro! E, nei giorni successivi, di desiderare quella pietanza fino ad arrivare a procurarmela. Oppure di inseguire una sensazione ineffabile a cavallo tra un odore, forse reale e forse immaginato ed un inesistente gusto e di bearmene, senza tuttavia raggiungere alcuna consapevolezza della sua origine. Così potenti e deliziose sono queste sensazioni legate al cibo da avermi fatto desiderare di ricercarne e scoprirne tanti aspetti, sfumature e vissuti associati ad esso in modo inaspettato e inestricabile. Ho provato perciò a dare forma a tutte quelle costellazioni di pensieri e idee che avevo sul cibo stesso e di raccontarli, attraverso la scrittura…”
Trovate anche questo testo nella sezione “Libri e Link utili” ed i suoi link sono:
5 agosto 2018
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