2. Saper ascoltare… Un’arte che va ritrovata e coltivata
Sicuramente voi genitori sapete che ascoltare i vostri figli è, possiamo dire, … obbligatorio!!!
L’arte di ascoltare
Sapete anche, credo, che ascoltare è “un’arte” che non tutti abbiamo appreso o esercitiamo. Spesso possiamo dire di aver sentito cosa ci ha raccontato la tal persona, ma l’abbiamo davvero ascoltata? Basti pensare alle nostre conversazioni tra adulti, molte delle quali risolte con serrati scambi di informazioni, spesso superficiali, sentite con distrazione e subito dimenticate.
Ripensiamo a noi stessi bambini
Forse è il caso di chiederci se, da bambini, ci siamo sentiti ascoltati. O se, invece, nel nostro ricordo e nel ritrovare i vissuti di allora, la nostra percezione fosse di non sentirci davvero ascoltati… In questo caso, forse, ci ricorderemo la frustrazione provata nel cercare l’attenzione di qualcuno (magari dei nostri stessi genitori o di uno dei due) e di non ottenerla o di non ottenerne abbastanza… e non è nemmeno detto che fosse davvero così. Perché potremmo aver ricevuto tantissima attenzione che però, nel nostro vissuto e nella nostra aspettativa di allora, ci sembrava insufficiente.
Proviamo a metterci, quindi, nei panni di un bambino (sia piccolo che più grandicello) e lasciamo risuonare in noi quel desiderio di sentirci al centro del mondo per i nostri cari. Potremmo comprendere meglio il suo bisogno di tempo dedicato solo a lui. Di risposte alle sue domande, di totale interesse per ciò che ha da raccontare, di esclusività.
Dare ascolto, tempo e attenzione ai figli
Se a questo bambino doniamo con costanza tutto ciò, in modo spontaneo e con vera partecipazione, lui lo avvertirà profondamente. Sentirà appagato il suo desiderio di appartenenza e di riconoscimento. Avrà voglia di parlare, di raccontare cosa gli accade: aspetto prezioso per poter conoscere meglio i suoi pensieri ed il suo carattere.
Naturalmente, non si intende mettersi a sua totale disposizione sempre, in ogni momento. Anche un bambino può capire che ci sono situazioni in cui i genitori non possono dedicargli tutta la loro attenzione. Ad esempio se stanno parlando con qualcuno – di persona o al telefono -, se stanno lavorando, guidando, ecc. Questo gli va spiegato bene, in modo che, quando accade, lui sappia regolarsi, senza rimanerci male.
Ma state tranquilli che, paradossalmente, più si sentirà importante, meno avrà bisogno di porsi in modo egocentrico, caratteristica naturale nei bambini piccoli. Potrà essere un bambino che, a sua volta, sa ascoltare e prestare attenzione a ciò che i genitori e le altre persone per lui importanti gli diranno. Potrà anche mostrarsi più collaborativo nelle mille azioni e richieste che gli verranno fatte ogni giorno… Sappiamo bene quanto possa essere esasperante un bambino che non vuole mai fare ciò che gli si chiede o che pretende che tutto venga fatto solamente a modo suo.
Perciò, cari genitori: sintonizzarvi con questo bisogno naturale dei vostri figli ed allenarvi nell’arte dell’ascolto, del vero ascolto, è una competenza tra le più importanti che potrete cercare di coltivare ed affinare sempre meglio!
8 novembre 2017
Vi lascio anche i link a due articoli collegati:
Potete rileggere anche:
1- “Prima di tutto: L’amore per i figli e la loro sicurezza: si parte da qui”
You must be logged in to post a comment.